13/01/2013

SCHEGGE DI STORIA DELL'A.N.F.I. DI ALESSANDRIA

ASSOCIAZIONI.

Secondo il dizionario Treccani l’ASSOCIAZIONE è un’unione di più persone per perseguire uno scopo comune.  Evidentemente questo tipo di unione, diversamente dalle  società, presuppone partecipazione personale di tutti con uguale valenza. Parimenti il fine deve essere comune a tutti (uguale). 


Quando le associazioni non corrispondono a questi requisiti:

  • completa libertà di associazione (ex art. 18 della Costituzione);
  • finalità condizionate esclusivamente alle leggi garanti di libertà;
  • governata da organi eletti dagli stessi associati senza distinzioni e meno che mai  con preclusioni di qualsiasi genere,

evidentemente sono un’altra cosa.


Ebbene, l’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia (A.N.F.I.), costituita nel 1928 per aggregazione di molte realtà analoghe in diverse località specialmente nell’Italia centro–settentrionale (ad Alessandria era stata costituita nel 1927 una  "Associazione Provinciale dei Militari della R. Guardia di Finanza in Congedo") tutte con caratteristiche di mutualità, nel 1938 fu profondamente modificata.


Infatti, lo statuto del sodalizio,  già nato dopo il varo delle “leggi fascistissime”, prevedeva che l’”Associazione è apolitica e con alte finalità patriottiche e di perenne lealismo al re, alle istituzioni ed al regime”. Ma nel 1938 lo stesso fu radicalmente modificato in seguito alla militarizzazione di tutte le associazioni d’arma. Così l’A.N.F.I.  assunse la denominazione “Legione Finanzieri d’Italia”,  fu posta alle dipendenze del Partito Nazionale Fascista. Il presidente nazionale divenne il “comandante”, le sezioni genericamente “reparti” e più specificamente (comandi) “coorti”, “centurie”, “manipoli” e “squadre”. Il nuovo statuto tra i propri obiettivi aveva quello di “collaborare con il P.N.F., con le forze armate e con le organizzazioni del regime fascista ai fini della preparazione militare della nazione. Scomparve l’eleggibilità delle cariche sociali che diventarono di nomina dall’alto (v . E. Fuselli,  l’A.N.F.I. nei 150 anni dell’Unità d’Italia pp 56-58).


In questo brevissimo escursus storico, l’unica modifica corretta era stata quella di cambiare la denominazione perché non sarebbe stato giusto continuare a chiamare l’organismo con l’appellativo di “associazione”.


L’attuale Carta costituzionale italiana ha soppresso le norme tratteggiate sopra e l’A.N.F.I. ha recuperato il diritto di chiamarsi associazione e adempiere le relative funzioni sociali compresa quella di "...svolgere ogni possibile attività di operante solidarietà per superare difficoltà morali e materiali della collettività; e ... concorrere, in particolare, alle attività di protezione civile collaborando con gli organi dello Stato e degli altri enti pubblici territoriali" (art. 2 statuto vigente).


Una scheggia di quel passaggio storico dell’A.N.F.I., in Alessandria, è provata dalla cartolina postale recuperata recentemente e qui allegata.


La cartolina, con logo dell’epoca risulta inviata a mezzo posta il 6 giugno 1940. Contiene l’intestazione della “coorte” di Alessandria, Piazzetta della Lega n. 4. E’ diretta ad un “Riservista” (non ad un “Socio”) e sul retro contiene l’invito ad intervenire alla inaugurazione della Casa Provinciale Mutilati. In realtà più che di un invito si tratta di un ordine arricchito da altre disposizioni tipicamente militari come il luogo di partenza, alle 8,30 “precise” ed in perfetto ordine. La firma è assistita dalla qualifica del “comandante della coorte”.


In calce alla cartolina vi è annotazione sottoscritta del Riservista: "Giustifico l’assenza perché ho il negozio aperto e la moglie malata." segue la firma.

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Ogni commento in ordine alla libertà dell’associazione appare superfluo!

 

 

tito marini

 

 

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Anfi.cartolinapostale - 11.644,78 Kb

 

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